Miranda (Isernia)
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da Nuovo Molise Oggi
La Provincia di Isernia ed in particolare Miranda sta ospitando quest'anno il XIII raduno nazionale di camper.
L'annuale raduno organizzato dall'Isernia Camper Club in collaborazione con il comune di Miranda e l'amministrazione provinciale di Isernia ha scelto per quest'anno come sede Miranda.
L'anno scorso i camperisti fecero tappa a Filignano dove giunsero numerosi e rimasero entusiasti dell'accoglienza ricevuta ripromettendosi di tornare nella Pentria, come é puntualmente avvenuto con l'arrivo a Miranda.
Il raduno dei camperisti ha visto quest'anno la presenza di circa settanta equipaggi per un totale di circa 200 persone provenienti da ogni parte d'Italia con adesioni anche dal Veneto e dalla Sicilia.
I camperisti hanno visitato le bellezze storiche e paesaggistiche del territorio pentro, iniziando dai monumenti del capoluogo per arrivare a visitare infine il caratteristico borgo antico di Miranda che con le sue caratteristiche viuzze rievoca atmosfere dal sapore medioevale.
Il programma del raduno prevede oltre che visite guidate anche spettacoli e degustazione di prodotti tipici locali ed escursioni nei magnifici scenari incontaminati della nostra terra.
Il presidente dell'Isernia Camper Club Ivan Perriera ha voluto anche quest'anno portare questo particolare tipo di turismo "itinerante" nella nostra provincia per rimarcare come proprio il nostro territorio rappresenta una base logistica ideale per i camperisti che spesso a torto vengono considerati come turisti di serie B.
Alcuni componenti degli equipaggi dei camper da noi ascoltati hanno evidenziato come addirittura in alcuni centri turistici (anche del Nord del paese, come ad esempio sul lago di Garda), gli é stato addirittura negato l'accesso, perchè l'autosufficienza di chi attua questo tipo di turismo si contrappone fortemente con gli interessi economici degli albergatori. Al contrario (continuano alcuni componenti degli equipaggi) nel territorio della nostra provincia l'accoglienza é sempre calorosa e gli itinerari particolarmente suggestivi. Perciò questo tipo di turismo alternativo se supportato da un miglioramento della rete stradale può rappresentare per molte zone interne del nostro territorio una importante realtà, che se sfruttata opportunamente avrà sicuramente un ritorno positivo sia in termini economici che di conoscenza del territorio. Franco Visco
ORIGINI E STORIA
Miranda è stata fondata prima del
1000, appartenne alla contea d'Isernia nel periodo longobardo ed a quella del
Molise durante la dominazione normanna e sveva. Da qui al periodo angioino non
si ha alcuna notizia.
Nella seconda metà del 1200 una parte del feudo venne concessa a Giovanni de
Giussa e l'altra parte ad Andrea d'Isernia da Carlo II d'Angiò (13 ottobre
1295). Nel 1297 Andrea d'Isernia cedette al De Giussa il castello di Croce in
cambio del possesso integrale di Miranda. Dopo la morte di Andrea d'Isernia
(1316), il figlio Tommaso prese il possesso del feudo. Alla dinastia d'Isernia
successe quella Di Somma (1445) con Nicola. Alla sua morte salì al trono il
figlio Giovanni a cui successe Troiano suo primogenito, per opera del quale
iniziarono i lavori di costruzione della chiesa madre S. Maria Assunta (1493).
Alla morte di Troiano (1525) successe al trono la nipote Silvia Di Somma, alla
quale venne sottratto il trono per infedeltà di un vassallo (1528). Nello stesso
anno Miranda venne data a Luigi Scriviano dal principe d'Oranges. Nel 1532 la
popolazione di Miranda ammontava a 435 abitanti. Verso il 1542 Miranda,
trovandosi nel Demanio, fu messa all'asta e acquistata per 9.000 ducati
nuovamente dalla corte dei Di Somma sotto Nicolò, zio-cugino di Silvia. La
dinastia continuò sotto Vincenzo seguito da Gianbattista a cui fu conferito il
titolo ducale sul luogo. Nel 1585 fu edificata la fontana urbana sulla quale
venne scolpito lo stemma raffigurante due torri accostate, che si trova anche
sulla facciata dell' ufficio postale e su una delle porte che accedeva al
castello che venne demolito nel 1950. Alla morte di Gianbattista finì la
dinastia Di Somma (poichè egli non aveva avuto figli) e successè quella dei
Crippano con Pietrantonio, nipote di Gianbattista. Il Crippano morì senza eredi
diretti e il suo feudo passò a Marcello intorno all' anno 1640. In questo
periodo Miranda contava circa 730 abitanti. Marcello, in mancanza di figli
maschi, lasciò il feudo all' unica figlia, sposa di un Caracciolo. Così la
famiglia Caracciolo venne in possesso di Miranda, iniziando da Giulio Cesare,
figlio di Crispano. A Giulio Cesare successe il figlio Francesco. Dopo costui
salì al trono la figlia Marianna che sposò Francesco Caracciolo, duca di
Altripalda. Nel 1780 Miranda contava 1720 abitanti. Il 4 Giugno del 1786
Marianna morì. Lunica erede di Marianna e Francesco era Gaetana, che fu l'
ultima titolare del feudo che allora contava 2063 abitanti. Gaetana rimase
vedova nel 1796 di Fernando Caracciolo, principe di Torella. L' anno successivo
si risposò con Onorato Gaetani dell'Aquilla d' Aragona, del quale ebbe una
figlia a cui diede il nome di Marianna, la quale divenne unica erede dei beni
nel 1810, anno in cui morì la madre. Tre anni prima (1807) Miranda era stata
assegnata al Distretto e Governo di Isernia con il Sindaco Patriarca Filippo.
Cessato il dominio ducole, il paese man mano si estese sino a formare l' attuale
"ferro di cavallo". La protezione fu affidata a S. Antonio di Padova. Nel 1822
Marianna sposò Giuseppe dei Medici, principe d' Ottaiano e morì il 15 Settembre
1850. In questo periodo il pese venne arricchito di artistici lampioni
alimentati a petrolio e furono pavimentate le strade con selci bianche. Nel 1835
la popalazione era giunta a 2154 persone, mantre nel 1861 scese a 1983. Michele
dei Medici, principe diVenafro, duca di Altripalda, principe d' Ottaiano e duca
di Miranda, era il primo genito di Marianna e Giuseppe, morì nel 1881. Suo
figli, Giuseppe dei Medici, morì nel 1894. Non avendo prole, i titoli sarebbero
spettati a sua sorella Angelica, mglie del conte Alfredo Monreale, ma ella li
cedette alla nipote Teresa Santasilia, moglie di Alessandro Capece Minutolo dei
marchesi di Bugnano. Con gli atti del notar Mancini del 14 Settembre 1898, il
territorio di Miranda fu dato in enfiteusi a 60 proprietari mirandesi, i quali
assunsero l' obbligo di pagare l' annuo canone di L. 650.000 col diritto però
dell'affranco in 10 anni ed incoraggiati dal sindaco Cav. Ernesto Franceschelli
ne fecero donazione al Comune, che tutt'ora possiede l'intero territorio. Nel
1901 la popolazione era di 2003 abitanti. A causa di questo aumento della
popolazione, il castello, che allora sorgeva sul costone della Prece, venne
incendiato allo scopo di utilizzare le pietre come elemento base per la
costruzione delle case. In quel periodo il Comune diede il nome attuale alle
strade.
Nel periodo delle guerre mondiali
Il primo conflitto mondiale vide 28 vittime mirandesi. Nel 1924 il paese ebbe l'energia elettrica e l'anno successivo festeggiò l'arrivo dell'acqua della "Fonte della Noce", per l'interessamento del sindaco Ruggero Labella. Da questo periodo fino alla fine della seconda guerra mondiale, la popolazione mirandese diminuì di molto a causa dell'emigrazione in tutto il mondo. Tra il 1928 e il 1936, Miranda cessò di essere un comune autonomo e fu aggregato al Comune di Isernia. Anche se i mirandesi versarono sangue per la propria patria nella seconda guerra mondiale, il paese non venne scosso da bombardamenti, a differenza della città di Isernia, che venne distrutta sotto gli occhi dei cittadini. I soldati tedeschi a quell'epoca si fermarono sul luogo, soltanto per rifornirsi di cibo, suini e bovini, che vennero tolti alle poche persone rimaste.
Nel dopoguerra
Con il decorso degli anni da questi eventi, si ha un importante ritrovamento: la grande stele, sulla quale sono raffigurate le facce di tre persone. La stele venne ritrovata da Raffaele Pizzi in un vallone. Si credeva che se la pietra fosse stata rigirata in modo da mettere in luce le figure umane, l'ira di Dio si sarebbe scatenata su Miranda. In coincidenza, il giorno seguente (nell'agosto del 1955) al ritrovamento della stelle, si scatenò su Miranda un nubifragio. Così il Pizzi ed un suo collega vennero assaliti da un gruppo di contadini. Cessato il temporale la stele fu rimessa al proprio posto.. Nel 1968 la pietra venne portata con un "trogliuzze" (specie di slitta) sulla piazza di Miranda e fu murata in accordo con il sindaco Alberto Gentile. Con la ricostruzione della piazza del 1986, la stele è stata smurata ed ora si trova in un angolo della piazza, con una scritta sottostante in latino difficilmente decifrabile.
LE CHIESE
Santa Maria Assunta è la chiesa principale, si trova in Via Duomo. E' stata costruita attorno al 1493, ma i lavori vennero interrotti perchè serviva come cimitero. Con l'avvento di Napoleone, che introdusse in Italia l'uso dei cimiteri, vennero ripresi i lavori per il completamento della chiesa ad opera dei fratelli Celli Antonio ed Enrico. La chiesa potè definirsi completa nei lavori solo nel 1891. La chiesa si divide in tre navate: la centrale misura 28x12x8 m., le due laterali misurano 28x4x6 m.. L'altare maggiore è adorno di un parato di ottone dorato, dono del principe Francesco Caracciolo Stella, l'altare di S. Antonio è in pietra antica di Sicilia, oggi introvabile. Grande pregio ha l'organo esistente nella chiesa, conservato in ottimo stato. Costruito nel 1700 da orefici e organai di Miranda, è dotato di canne bagnate in oro, zinco e rame. La prima campana fu costruita per ordine dell'arciprete Franceschelli, il quale raccolse, tra la popolazione di Miranda, l'oro e il ferro necessario per la costruzione. Durante il secondo conflitto mondiale, il governo volle impadronirsi della campana per finanziare le operazioni belliche, ma i mirandesi si ribellarono al podestà fascista. Inutilmente però, perchè questi, dopo che le acque si furono calmate, riuscì di notte a rubare la campana.
La cappella di S. Lucia, che si eleva sulle Coste Grandi, ha una storia a parte. Questo posto veniva frequentato dai pastori che pascolavano le mandrie. Uno di essi era un giovane vedevo che portò con sè la figlia ed un rozzo quadro (raffigurante S. Lucia). I due dimorarono in una grotta conservando con loro il quadro. Nel posto regnò la pace fino a quando essa venne violata dalle scorrerie dei briganti. Così il pastore fu costretto a fuggire con la figlia, abbandonando il quadro nella grotta. Da allora i pastori non frequentarono più il luogo per diversi decenni ed il tempo cancellò il ricordo di quanto accaduto. Man mano la montagna ricominciò ad essere popolata da greggi e pastori; così un giorno una pastorella, colta da un temporale, vide una luce abbagliante provenire dalla grotta: era il quadro di S. Lucia. Impaurita, la pastorella corse in paese e narrò l'accaduto. I paesani increduli furono guidati dalla fanciulla alla grotta e videro anch'essi la luce abbagliante. Raccolto allora il quadro, la folla dei paesani presa la via del ritorno; giunta ad un pianoro (da dave si poteva scorgere Miranda) si inginocchiò per pregare la santa, il cui quadro nel frattempo si era notevolmente appesantito. Solo dopo il suono delle campane fu possible sollevare il quadro e proseguire il cammino verso il paese. Nei presssi della grotta, subito dopo questo evento, fu eretto un tabernacolo che venne poi sostituito dall'attuale cappella, dove è custodito il quadro di S. Lucia.
APPUNTAMENTI E TRADIZIONI
La Pro Loco con il patrocinio del Comune organizza manifestazioni nel periodo delle festività natalizie : sagre, concerti di musica classica, leggera, etc. Si segnala il Presepe Vivente nel centro storico del paese.
Il 25 ed il 26 Luglio si svolge la TARTUFATA (sagra del Tartufo) e ad agosto, tra i festeggiamenti in onore del Santo Patrono si segnala il "Raduno Naturale di Parapendio".